L’EMDR è un approccio clinico che rientra nell’ambito delle terapie brevi e si è rivelato efficace nell’intervento delle sintomatologie che si sviluppano in seguito a un’esperienza traumatica o dopo traumi ripetuti (fonte: www.emdr.it).
EMDR è l’acronimo di Eyes Movement Desensitization and Reprocessing, (Desensibilizzazione e Ristrutturazione attraverso il Movimento Oculare).
E’ un approccio psicoterapeutico in 8 fasi utile a rielaborare eventi e situazioni percepiti come negativi o traumatici, che una persona può aver vissuto nella propria vita. L’EMDR è un approccio molto ben strutturato che può essere integrato nei programmi terapeutici.
Questo approccio parte dal presupposto che l’esperienza traumatica resta “congelata” nella memoria e può causare, anche a distanza di tempo e in maniera del tutto inconsapevole, dei sintomi fisici e psicologici che riducono il benessere e la qualità di vita della persona.
L’EMDR considera tutti gli aspetti di un’esperienza stressante o traumatica: cognitivi, emotivi, comportamentali e neurofisiologici ed utilizza i movimenti oculari (o altre forme di stimolazione), per accedere alla rielaborazione adattiva dei ricordi di esperienze traumatiche che potrebbero essere causa del disagio percepito dalla persona.
Le esperienze traumatiche, possono consistere in:
- Traumi, o percepiti come tali, fisici, psicologici ed emotivi subiti nell’età dello sviluppo;
- Eventi stressanti che possono configurarsi come lutti, malattie croniche, perdite finanziarie, conflitti coniugali, cambiamenti, disagio lavorativo, perdita del posto di lavoro;
- Eventi stressanti legati a disastri naturali (terremoti, inondazioni) o condizioni inferte dall’uomo stesso (incidenti gravi, torture, violenza). Informazioni da emdr.it
L’EMDR si basa su un processo neurofisiologico naturale, legato all’elaborazione dell’informazione. Tale processo dovrebbe avvenire naturalmente durante il sonno, tuttavia può essere compromesso dallo stato stesso della persona.
L’EMDR è un approccio psicoterapeutico Evidence Based ed è inserita nelle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.